lunedì 14 ottobre 2013

Convicted: Wings clipped.




Faregate Day 1
Carne Fresca! 
Esordisce a gran voce il Chief del posto mentre avanza nel largo corridoio in quel canion di celle. Sembrava essere un qualche santone, che apriva la strada, seguito da un gregge, scortato da secondini armati. Sembrava di partecipare ad una festa: tutti i carcerati erano alle sbarre delle relative celle ed urlavano, si dimenavano, insultavano ed acclamavano la schiera dei nuovi detenuti. Sembrava di essere all’inferno.
Alza quella cazzo di testa, ragazzo!


Ringhia con ferocia Red, alle spalle di un giovane roser intimorito da quello spettacolo. John voltando il capo lo osserva continuare a camminare con il petto gonfio e la schiena ben ritta. Il suo sguardo è pura determinazione. È lo sguardo di coloro che ci sono già passati, e ne sono usciti in un modo o nell’altro. 


Si tratta del “Benvenuto” una procedura che i secondini adorano effettuare ogni volta che gli arriva un nuovo carico di detenuti, i quali vengono intimoriti ancor prima di ambientarsi. La distanza tra l’entrata nell’area celle e la zona d’inserimento misura più di sessanta metri di distanza, percorsi fra urla, schiamazzi e grida di scherno. Red e Klaus se lo aspettavano. Si aspettavano che John potesse diventare la nuova preda di quel posto. Il nuovo ragazzino da tormentare al punto da portarlo ad impiccarsi con le lenzuola della sua branda.
Bene, ammasso di letame. Queste sono le regole. Qui comando io, non fate cazzate e restate in vita, il più possibile. Più detenuti respirano in questo luogo dimenticato dal vostro Dio, più l’Alleanza paga il boss. Ed ore spogliatevi, razza di finocchi !
Dopo il benvenuto iniziavano le pratiche più umilianti. 


Benché le docce fossero funzionanti, i secondini preferivano schierare i nuovi arrivati contro la parete ed utilizzare gli idranti a canna per lavarli tutti. A seguire: le perquisizioni corporali ed i soldati alleati armati, quando si doveva umiliare un detenuto, non mancavano mai. Infine veniva concesso ad ognuno di loro una paio di scarpe senza lacci, un paio di calze e mutande, una maglia bianca ed una divisa grigia. Niente di più, niente di meno. 


John poteva sopportare tutto. Era un sopravvissuto. Nato dalla guerra, e cresciuto per le fogne di un pianeta popolato dalla peggior feccia del ‘Verse. Poteva farcela. Poteva scontare la sua pena con Red e Klaus al suo fianco. Ne era convinto.


Fino a quando non arrivò lo smistamento. A nessuno di loro era permesso di stare nella stessa cella con un altro nuovo detenuto. Ognuno dei nuovi detenuti veniva assegnato ad una cella già occupata da un vecchio detenuto. Quello cominciò a minare la sicurezza del giovane cecchino. Si ritrovò davanti la cella a sbarre chiuse, dietro di esse un bestione sudaticcio e stempiato. Al suo fianco destro, una guardia armata. Davanti alla cella che si trova alla sua sinistra, un silenzioso Klaus. John volta il capo ora osservando l’area in cerca di Red, ritrovando poi il volto di Klaus intento a negare.

Celle Aperte!

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