venerdì 22 giugno 2012

Dannato Buck

Io non capisco.
Davvero.
Com'è possibile che una persona a cui vuoi bene un giorno cammini, respiri, rida e quello dopo resti fermo immobile dentro una cassa di legno?
Davvero non capisco. 
Per caso è colpa mia? 
Forse è a causa della mia partenza...

Io non capisco.
Volevo bene a Buck, era un vecchio simpatico, ricordo ancora la prima volta arrivato a Greenfield con Jack, loro erano a mici, e per poco non mi staccava la testa perchè l'ho chiamato "Vecchio", non è stato piacevole. Parlarono di rispetto e del fatto che avrei dovuto imparare a portarlo. Da quel giorno lo chiamai "Signor Blackbourne" e ci guadagnai anche una buona bistecca, mi offrì anche un lavoro, niente di impegnativo ma abbastanza per sporcarmi di fango ed odorare di sterco un giorno si e l'altro pure.

Assomigliava a Nonno Gin. Non fisicamente. Ma gli assomigliava.

Ed ora è morto.

Ed ora cosa si fa in queste situazioni? Vorrei che qualcuno me lo dicesse. 
Cosa si fa quando qualcuno a cui vuoi bene muore? 
Si piange?
Piangere è utile? A che serve poi io non lo capisco.
So solo che ora è morto, è stato ucciso da Gibs e che prima di morire lo ha ucciso di rimando, un po come un litigio fra due bambini che devono aver dato lo stesso numero di sberle.

Questa cosa mi ha fatto ridere, pensare che Buck se ne sia andato solo portandosi dietro una gran palla al piede è divertente.

E quindi è morto. Stecchito. Carne ed ossa che ora si fanno mangiare dai vermi. Che schifo.

Chissà poi perchè ha voluto morire... non è poi così male qui. Voglio dire Buck è una persona forte, o era? si parla al passa, no? che gran confusione, comunque Buck era una persona forte e sono convinto che se avrebbe voluto non sarebbe morto.

Credo che gliene dirò quattro appena lo vedo. Vado alla sua tomba, ho deciso. accendo dell'incenso, gli metto una pietra sopra poi gliene dico quattro.

Ti voglio bene, Vecchio.