giovedì 8 settembre 2011

I colori della guerra

Non ho molta esperienza... non sono esperto in molte cose... e non penso di essere molto intelligente... non so se ciò sia causato dalla guerra o da me stesso, dalla mia propensione all'apprendimento... o probabilmente non me ne frega un granchè. Detto fra noi potrebbe essere dato dal fatto che mio padre era un insegnante.

 
Il mio nome è Johnathan Shepherd, alcuni mi chiamano Johnny, io preferisco di granlunga John. Ho diciassette anni, ed i miei genitori sono morti a causa della guera.
Vivere in guerra è proprio uno schifo... non so se mi capite, io avevo undici anni, credo, e vivere in trincea fra scoppi e urla non è il massimo, penso possa far impazzire chiunque o quantomeno portare dei problemi psicologici. credo di essere fortunato...

Comunque, la guerra è stata orribile, la gente moriva, si bruciavano i corpi e si cercava di infliggere più danni e ferite di quelle che si ricevevano, in effetti è come un litigio fra bambini, ma con delle armi.

Una volta che la guerra fu finita io rimasi praticamente senza nulla, familiari... cibo... soldi... o beh non che fosse molto differente da prima, per ora non avevo più una famiglia e i campi che faticavamo ogni giorno a coltivare ora erano scomparsi.

I colori della guerra sono tanti. Ma per la maggiorparte sono colori caldi, Il solido marrone della terra, il biondo giallo dei campi di grano, il caldo arancio del tramonto e poi il fluido rosso del sangue.

La mia vita dopo la guerra... Beh, è racchiusa in questo diario.