
Il mio nome è Johnathan Shepherd, alcuni mi chiamano Johnny, io preferisco di granlunga John. Ho diciassette anni, ed i miei genitori sono morti a causa della guera.
Vivere in guerra è proprio uno schifo... non so se mi capite, io avevo undici anni, credo, e vivere in trincea fra scoppi e urla non è il massimo, penso possa far impazzire chiunque o quantomeno portare dei problemi psicologici. credo di essere fortunato...
Comunque, la guerra è stata orribile, la gente moriva, si bruciavano i corpi e si cercava di infliggere più danni e ferite di quelle che si ricevevano, in effetti è come un litigio fra bambini, ma con delle armi.
Una volta che la guerra fu finita io rimasi praticamente senza nulla, familiari... cibo... soldi... o beh non che fosse molto differente da prima, per ora non avevo più una famiglia e i campi che faticavamo ogni giorno a coltivare ora erano scomparsi.
I colori della guerra sono tanti. Ma per la maggiorparte sono colori caldi, Il solido marrone della terra, il biondo giallo dei campi di grano, il caldo arancio del tramonto e poi il fluido rosso del sangue.
La mia vita dopo la guerra... Beh, è racchiusa in questo diario.
Vivere in guerra è proprio uno schifo... non so se mi capite, io avevo undici anni, credo, e vivere in trincea fra scoppi e urla non è il massimo, penso possa far impazzire chiunque o quantomeno portare dei problemi psicologici. credo di essere fortunato...
Comunque, la guerra è stata orribile, la gente moriva, si bruciavano i corpi e si cercava di infliggere più danni e ferite di quelle che si ricevevano, in effetti è come un litigio fra bambini, ma con delle armi.
Una volta che la guerra fu finita io rimasi praticamente senza nulla, familiari... cibo... soldi... o beh non che fosse molto differente da prima, per ora non avevo più una famiglia e i campi che faticavamo ogni giorno a coltivare ora erano scomparsi.
I colori della guerra sono tanti. Ma per la maggiorparte sono colori caldi, Il solido marrone della terra, il biondo giallo dei campi di grano, il caldo arancio del tramonto e poi il fluido rosso del sangue.
La mia vita dopo la guerra... Beh, è racchiusa in questo diario.
Nessun commento:
Posta un commento